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01 500x395 Pres valv termica

  • Pressione di esercizio: max 10 bar
  • Temperatura di reazione termica: circa 95°C
  • Temperatura massima d'esercizio: 125°C
  • Campo di temperatura: 5 ÷ 110°C
  • Temperatura massima ambiente: 80°C
  • Medio: Acqua
  • Portata: 2,05 m³/h a Δp 1 bar
  • Operazione: 2 KP
  • PED categoria: IV
  • Collegamenti filettati: valvola 3/4"F - sensore 1/2"M
  • Profondità d'immersione: 150 mm
  • Tipo UE, rispondente alle norme: EN14597: 2005 - Vd TÜV Temperatur 100:2009

La valvola di scarico di sicurezza termica è un dispositivo che ha la funzione di limitare e contenere la temperatura dell’acqua nei generatori alimentati a  policombustibili o a combustibile solido non polverizzato provvisti di scambiatore d’emergenza o di bollitore incorporato; il suo utilizzo è previsto dalla normativa INAIL raccolta “R” - ed. 2009. Al raggiungimento della temperatura di 95°C dell’acqua contenuta all’interno del generatore, in cui è immerso il sensore di rilevamento, la valvola incomincia ad aprirsi e a lasciar defluire l’acqua di raffreddamento all’interno dello scambiatore d’emergenza fino al raggiungimento della temperatura del generatore entro i limiti di sicurezza.

 

Schema collegamenti valvola termica di sicurezzaMONTAGGIO

Prima dell’installazione della valvola di scarico di sicurezza termica, assicurarsi che l’impianto sia privo di impurità che possano depositarsi sulla battuta della guarnizione. Si consiglia di eseguire il lavaggio del circuito e al fine di proteggere l'impianto e la valvola termica di sicurezza, prevenendo l'infiltrazione di granelli di sabbia e di ruggine, si raccomanda l'installazione di un filtro a valle del contatore nell'impianto dell'acqua potabile, ai sensi della norma EN 13443 /I.
Per un montaggio conforme e che risponda alle norme il collegamento deve rispettare alcune indicazioni di base:
  • prestare la massima attenzione al senso del flusso indicato sul corpo della valvola
  • la tubazione di scarico deve essere installata in pendenza e corrispondere alla stessa sezione d’uscita della valvola, normalmente ¾” fino a 100kW di potenza della caldaia, e non deve avere alcun genere di riduzione della sezione o strozzatura. La norma consente al massimo uno sviluppo lineare della tubazione di 2m e l’impiego di due curve, nel caso di un percorso maggiore è necessario utilizzare un tubo con una sezione maggiore di quello d’uscita della valvola (è sufficiente la misura subito successiva, nel caso della valvola da ¾” si utilizza il tubo da 1”) e lo sviluppo della tubazione non può superare la lunghezza totale di 4m e l’impiego di 3 curve
  • lo scarico della valvola deve essere visibile ed il flusso dell’acqua di scarico convogliato alla tubazione di scarico con apposito imbuto dotato di prese d’aria anti riflusso
  • la disposizione dello scarico deve essere fatto prestando particolare attenzione affinchè non sia impedito il regolare funzionamento della valvola e non vi siano rischi per le cose circostanti e le persone.

MANUTENZIONE

 
03 180x270 Manut figFig.2
 
04 180x270 Manut fig
Fig. 3
 
05 180x270 Manut figFig.4
 
06 180x270 Manut fig Fig. 5

Cosa fare quando ... la valvola di sicurezza termica gocciola continuamente?

Con un impianto proporzionato e realizzato a regola d’arte e una sapiente gestione del sistema l’apertura della valvola è casuale e limitata a pochissimi interventi nel corso dell’anno, se non completamente assenti. Per questa ragione può succedere che quando questa si apre trascini in sospensione nel fluido dei residui di lavorazione o scaglie di calcare che alla sua chiusura vengono pizzicati tra la guarnizione e la battuta metallica. Si consiglia di rivolgersi a personale qualificato per effettuare l’intervento, ma se si vuole tentare di eliminare la perdita come primo e semplice intervento e con CALDAIA ASSOLUTAMENTE FREDDA si può provare a:
  • premere la testa in plastica rossa (fig.2)
  • far defluire dell’acqua nel tentativo di asportare gli eventuali residui depositatisi sulla guarnizione
  • togliere la pressione digitale sul tappo e lasciar richiudere la valvola
  • verificare se la perdita è stata eliminata
  • se non si risolve il problema, provare a ripetere l'operazione 2/3 volte 
Se con questo procedimento non si è risolto il problema, allora si deve intervenire più radicalmente smontando la valvola. Procedere con la seguente sequenza:
  • chiudere il dispositivo d'intercettazione e depressurizzare l'alimentazione dell’acqua fredda
  • scaricare l’eventuale acqua contenuta nella tubazione d’emergenza agendo sul cappellotto in plastica rossa (fig.2)
  • svitare la ghiera zigrinata e asportare la testa a sensore, per evitare eventuali danneggiamenti (fig.3)
  • svitare il tappo filettato con testa esagonale con adeguata chiave inglese (fig.4), il pistoncino con la molla rimane posizionato nel tappo filettato
  • estrarre il pistone e pulirlo con acqua fredda. (Fig.5)
  • verificare la presenza di eventuali depositi e che non vi siano eventuali danni sul pistone, estrarre la sede e pulirla con acqua fredda. Durante il rimontaggio, fare attenzione al corretto posizionamento della guarnizione. Per il rimontaggio, procedere in ordine inverso
  • aprire il dispositivo d'intercettazione e premere il pulsante rosso fino a far fuoriuscire l'acqua. (Fig.2)
  • verificare la tenuta stagna della valvola 
  
Nel caso in cui ... la valvola di sicurezza termica reagisce troppo presto a < 90°C ... controllare:
  • che la guaina porta sonda sia correttamente posizionata
  • che la ghiera zigrinata sia avvitata a fondo (fig.3)
  • se la guaina del sensore ha contatti con le pareti della caldaia...
 
 
Nel caso in cui ... la valvola di sicurezza termica reagisce troppo  tardii a < 100°C ... controllare:
  • che sia stata montata la guaina portasonda data in dotazione
  • controllare che l’inserimento della sonda, nella cavità della guaina, sia corretta e che sia stato usato il sistema di bloccaggio fornito di serie
  • controllare che l’alimentazione generale dell’acqua non sia chiusa

01 500x395 Pres defangatore

Un normale defangatore permette la separazione ed eliminazione delle impurità presenti nei circuiti idraulici di riscaldamento e climatizzazione.
Le impurità vengono separate grazie al turbinio del liquido che si ha all’interno del dispositivo, che ne rallenta il flusso, e ad una retina metallica a maglie fini che permette il filtraggio delle micro particelle in sospensione; tali impurità successivamente potranno essere evacuate facendo defluire dell’acqua dell’impianto aprendo l’opportuna valvola di scarico.

Nei moderni impianti di riscaldamento e climatizzazione, dove vengono impiegati circolatori elettronici, occorre prestare particolare attenzione alle particelle metalliche che sono in sospensione nell’acqua dei circuiti. L’impiego del defangatore magnetico allunga la vita dell’impianto e ne migliora le prestazioni, riducendo sia il costo dell’energia che quello della manutenzione.

INSTALLAZIONE02 230x290 Schema idraulico

Il defangatore deve essere installato sul circuito di ritorno per proteggere la caldaia dalle impurità presenti nel condotto, è importante lasciare uno spazio libero nella parte superiore del defangatore per poterlo estrarre durante la manutenzione. L’installazione del defangatore normalmente può essere effettuata solo su tubazioni orizzontali, in quanto non è possibile installare il prodotto con il rubinetto capovolto.

MANUTENZIONE - Pulizia del filtro

Per eseguire la pulizia del filtro senza doverlo smontare e/o spegnere l’impianto, procedere come illustrato sotto. Tuttavia, per una pulizia più efficace è ideale eseguire queste operazioni in assenza di flusso all’interno del defangatore.
​ 
03 300 Manutenzione 11) Durante il funzionamento dell’impianto, lo sporco più grossolano si deposita sulla superficie del filtro a retina, altre particelle più fini e piccoli frammenti metallici invece si andranno a depositare sulla superficie esterna della guaina posizionata all’interno del filtro perché attratte dal potente magnete.   04 300 Manutenzione 22) Rimuovendo il magnete dalla propria guaina di contenimento, lo sporco che si era accumulato sulla retina e sulla superficie del pozzetto si depositerà nella parte inferiore del defangatore. Prima di effettuare questa operazione sarebbe opportuno fermare il circolatore per evitare possibili rimescolamenti del liquido contenente le impurità, evitando così di rimettere in circolo nuovamente le impurità catturate nel tempo. 
     
     
05 300 Manutenzione 33) Per permettere il decadimento delle impurità sul fondo del defangatore si dovrà attendere alcuni minuiti, solo allora si potrà aprire la valvola di scarico per far defluire parte dell’acqua che asporterà le varie impurità. 
Una volta che le impurità saranno evacuate, si chiuderà la valvola di scarico e si riposizionerà il magnete. Riavviando il circolatore il defangatore riprenderà il suo normale funzionamento.
  06 300 Manutenzione 44) Nei defangatori filettati è possibile rimuovere il filtro per una migliore pulizia, procedere nel seguente modo:
  1. Spegnere l’impianto e intercettare il fluido con delle valvole a sfera a monte e a valle del defangatore, per evitare che circoli acqua all’interno del defangatore.
  2. Svitare in senso orario la base del defangatore.
  3. Rimuovere il filtro dal defangatore e pulirlo.
  4. Reinserire il filtro ed avvitare nuovamente la base del defangatore.
02 405 Limit tiraggio reflexLIMITATORE DI TIRAGGIO FUMI
L’efficienza di un impianto fumario è soggetta agli influssi delle caratteristiche specifiche dei fumi e alle condizioni climatiche che possono variare, indipendentemente tra di loro, nell’arco della giornata e/o durante il periodo di funzionamento dell’impianto di riscaldamento. Una condizione importante per avere un buon funzionamento del sistema è quella di avere sempre all’interno del generatore uno stato stabile al fine di poter agevolmente controllare le emissioni e poter andare a variare eventualmente quei parametri che ne ottimizzano il funzionamento.
I fattori che influenzano il tiraggio della canna fumaria si possono a grandi linee suddividere in due categorie:
    1. fissi: altezza e sezione della canna fumaria, conformazione geometrica, orientamento cartografico, ecc…
  1. variabili: temperatura fumi, condizioni ambientali: vento, umidità, ecc...
Per questo motivo il Decreto Legislativo 152/2006 prevede l’obbligo di un dispositivo di regolazione del tiraggio direttamente sul canale da fumo, sull’apparecchio di combustione o sulla canna fumaria.

02 280x300 Limitatore Z150Modello Z150

03 280x294 Foto Z180
Modello Z180nm
I limitatori di tiraggio sono dispositivi che permettono di soddisfare questo obbligo legislativo e possono essere installati mantenendo costante il tiraggio a qualsiasi condizione ambientale, di taratura e portata della combustione dell’apparecchio, senza alcuna ostruzione del passaggio fumi. Le serrande di registro del tiraggio garantiscono:
  • un tiraggio costante e sempre uguale
  • una migliore partenza del generatore in fase di accensione
  • un adeguamento del sistema fumario alle caratteristiche della combustione indispensabile per un buon funzionamento della caldaia
  • una ventilazione della canna fumaria, favorevole alla riduzione delle condense, soprattutto durante la fase di fermo macchina
  • un miglioramento del rendimento che può variare dal 3÷9%, a seconda del tiraggio, con un risparmio sui consumi e di conseguenza un ammortamento molto rapido.

FUNZIONAMENTO

Il loro funzionamento si basa sulla differenza di pressione tra due ambienti, quali possono essere il locale d’installazione o l’interno caldaia e il sistema fumario.
La regolazione del tiraggio con le serrande di registro è dinamica e si adegua a tutte le condizioni climatiche e di combustione della caldaia.
La farfalla del limitatore di tiraggio lavora in automatico come un bilanciere e viene tarato agendo su dei contrappesi calibrati, chequando vengono fatti scorrere sulla vite ne variano il braccio, aumentando o diminuendo la forza necessaria ad aprire la valvola.
Quando la depressione della canna fumaria supera il tiraggio richiesto si apre la farfalla del limitatore di registro e lascia entrare aria dall’ambiente circostante all’interno del sistema fumario. Questo comporta una diluizione dei prodotti della combustione con un aumento del volume e l’abbassamento della temperatura, provocando così una graduale e controllata riduzione del tiraggio. Raggiunto il valore del tiraggio desiderato la farfalla si stabilizza e tale rimane fino a quando non interverranno eventuali cause esterne che ne determineranno nuovamente la sua apertura o chiusura.
Al calare del tiraggio e diminuendo sotto il valore impostato si chiude progressivamente la farfalla per adeguare e stabilizzare nuovamente le condizioni.

MONTAGGIO


04 650 Sch scarico fumi
Ciclo aria comburente e fumi di scarico
Il posizionamento della serranda di registro del tiraggio viene scelto in base alla configurazione geometrica del tubo da fumo e degli spazi circostanti disponibili. L’installazione è possibile su tutto lo sviluppo del tubo che parte dall’attacco posto sulla caldaia fino al raccordo in canna fumaria. Inoltre per tutti gli impianti non soggetti al D.L. 152 è possibile l’installazione della serranda di registro anche sulle pareti della canna fumaria stessa, sia sotto che sopra il raccordo del canale da fumo. Questa installazione è eseguita anche sulle stufe domestiche a legna o a pellet, dove la stufa viene installata nel soggiorno e la serranda di registro viene posizionata in cantina, sopra lo sportello d’ispezione della canna fumaria.
Il montaggio deve essere accurato, dopo aver bloccato le viti di fermo della farfalla si consiglia di posizionare l’asse di rotazione della farfalla in orizzontale e il frontalino in verticale utilizzando una livella a bolla.
Portare rispettivamente la caldaia a una temperatura di 65÷70°C e la canna fumaria alla temperatura di normale funzionamento, in quanto quest’ultima deve conservare all’interno del tubo il calore massimo accumulabile che viene raggiunto dopo un lasso di tempo che varia in funzione del materiale in cui è costruita.
I tempi da attendere sono empiricamente da considerarsi per una:
• canna fumaria in metallo ~ 30 minuti
• canna fumaria isolata a più strati ~ 5 ore
• canna fumaria in muratura o murata ~ 6 ore
Con la caldaia e la canna fumaria alla temperatura d’utilizzo regolare la serranda di registro al tiraggio indicato dal produttore del generatore, il dispositivo viene tarato in fabbrica al valore minimo di 10 Pa
Infine dopo la regolazione stringere i dischi per bloccarli.
 
  Pos.       Descrizione                                                                                    Pos.      Descrizione
1    Presa aria primaria   7    Foro analisi fumi della combustione
2    Presa aria secondaria   8    Termometro temperatura fumi
3    Distribuzione aria primaria   9    Posizione limitatore su tubo da fumo
4    Distribuzione aria secondaria 10    Posizione limitatore su canna fumaria
5    Camera di combustione 11    Posizione consigliata del limitatore sulla canna fumaria
6    Ventilatore d'aspirazione 12    Sportello ispezione e pulizia canna fumaria
 
MESSA IN SERVIZIO (Controllo funzionale)

Dopo l’installazione e la regolazione si devono controllare se l’asse della farfalla di regolazione si muove liberamente nei cuscinetti. Si apre completamente la farfalla con la mano. Quando poi si lascia la farfalla di regolazione deve ritornare da sola nella posizione iniziale. Ora verificare se la regolazione della serranda di registro tiraggio (vedi regolazione del valore nominale) può garantire un funzionamento perfetto dell’impianto di combustione.
Si deve anche controllare la funzione della canna fumaria, per es. secondo UNI 10845. In caso di breve sovrapressione in canna fumaria i fumi non devono uscire dalla serranda di registro tiraggio in quantità pericolose. Non si devono trascurare la pulizia e il controllo dell’impianto fumario.
Una serranda di registro tiraggio installata e regolata correttamente funziona in modo perfetto per molti anni, aumentando l’efficacia della caldaia e migliorando sensibilmente la combustione.

MANUTENZIONE

La serranda di registro tiraggio è quasi esente da manutenzione, ma con il perdurare del funzionamento può capitare che in presenza di polveri nell’aria queste si depositino sui cuscinetti, in questo caso si consiglia di pulirli con un pennellino.
I cuscinetti possono anche essere oliati prima del periodo di riscaldamento con un po’ d’olio senza resina (olio di macchina da cucire), ma non si deve mai oliare eccessivamente o ungere i cuscinetti perché questo favorisce l’imbrattamento. Anche la serranda di registro quando è sporca deve essere pulita.

01 500x395Pres valv anticondensa REFLEXLa valvola d'innalzamento della temperatura, più comunemente conosciuta con il nome di valvola anticondensa, altro non è che una valvola miscelatrice con controllo termostatico che ottimizza il collegamento del generatore di calore, alimentato a legna, pellet o cippato, all'accumulatore o al sistema di riscaldamento. Regola automaticamente la temperatura di ritorno dell'acqua al generatore, temperatura che viene preimpostata con dei termostati a punto fisso da scegliere in base alle proprie esigenze.
Nella prima fase del processo termochimico di trasformazione (essiccazione del combustibile) il vapore acqueo che si libera, all’interno della camera di combustione, si localizza sulle superfici più fredde del generatore e sulle pareti interne della canna fumaria portando la temperatura dei fumi al punto di rugiada causandone la condensazione. Il vapore acqueo condensandosi si unisce alla fuliggine, presente sulle pareti del generatore, e a quella parte di elementi chimici incombusti contenuti nei fumi, generando delle incrostazioni e dei composti catramosi che aderiscono saldamente sulle superfici metalliche. Tali depositi sono la causa di alcuni seri problemi, i principali sono:
  • riduzione significativa dello scambio termico delle pareti
  • rischio di corrosione delle strutture metalliche
  • rischio d’incendio, dovuto alla loro alta infiammabilità
Il montaggio di una valvola, di un gruppo o di una stazione anticondensa mantiene il generatore di calore a una temperatura sempre al di sopra del punto di rugiada, qualunque sia la condizione d'utilizzo, prevenendo il deposito di condensa del vapore acqueo sulle strutture interne del generatore e sulle pareti della canna fumaria, migliorandone così l’efficienza della combustione, aumentandone la durata e riducendone le emissioni inquinanti.

CARATTERISTICHE TECNICHE

La valvola è costruita in ottone stampato con finitura in ottone giallo e normalmente è fornita con gli attacchi a bocchettone. I sensori di regolazione della temperatura sono intercambiabili ed è possibile sostituirli anche con l'impianto in pressione. Le principali caratteristiche sono:
  • Potenza massima gestibile per il modello da 1" > 32 kW (con ∆t 20 K) e portata massima di 1400 l/h
  • Potenza massima gestibile per il modello da 1"¼ > 65kW (con ∆t 20 K) e portata massima di 2800 l/h
  • Pressione massima di esercizio: 10 bar
  • Temperatura massima: 100°C
  • Temperature di taratura disponibili: 45°C, 55°C, 60°C e 72°C
  • Tenuta: stagna tra le porte A-AB; trafilamento 3% del Kvs tra le porte B-AB
  • Valore Kvs A-AB: 3,5. Valore Kvs B-AB: 2,3
  • Agevole manutenzione o sostituzione del sensore per il cambio della taratura senza la necessità di rimuovere la valvola dall’impianto.

MONTAGGIO VALVOLA ANTICONDENSA

La valvola può essere installata da entrambi i lati del generatore, in posizione verticale o orizzontale, purché si rispettino gli ingressi. Per il funzionamento come innalzamento della temperatura, modalità anticondensa, si consiglia di montare sempre la valvola come indicato nel primo schema.  
Modalità anticondensa: 
installazione sul tubo di ritorno alla caldaia (taratura a 45, 55 o 60°C, in modalità miscelazione con funzione anticondensa, Δp massima: 100 kPa
   02 400x220 Sch anticondensa
Modalità deviatrice: 

installazione sul tubo di mandata al serbatoio (taratura a 70 o 80°C, in modalità deviatrice con funzione di controllo impianto. Δp massima: 30 kPa

   03 350x190 Sch deviatrice

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO 

Valvola anticondensa. Fase 1 - Innalzamento della temperatura in caldaia, l'acqua ricircola solo nella caldaia fiano al raggiungimento della temperatura di 60/65°CFASE 1 - Avvio dell’impianto (riscaldamento caldaia)

All’accensione della caldaia, la valvola termica è completamente chiusa verso l’utilizzatore A e tale condizione permane fino a quando il fluido non raggiungerà la temperatura di apertura della valvola termica (corrispondente a quella di taratura, ad es. 55°C). Durante questa fase il fluido circola interamente attraverso la porta B e ritorna in caldaia da AB, in questa situazione la temperatura in caldaia aumenta velocemente. 
 
 

05 200 Fase 2FASE 2 - Caricamento dell’accumulatore (riscaldamento accumulo)

Al raggiungimento della temperatura di apertura della valvola termostatica (es. 55°C), l’utilizzatore A inizia ad aprirsi, lasciando defluire del fluido freddo, e la porta B inizia a chiudersi, lasciando defluire del fluido caldo nell’accumulo. Dalla porta AB continua a defluire del fluido caldo della porta B che si miscela con quello freddo della porta A. La valvola in questa fase inizia a “pendolare” (si apre, si chiude, ecc…) e regola la temperatura di ritorno del fluido in modo che questa non scenda più al di sotto di quella di taratura (es. 55°C). 

 

06 200 Fase 3FASE 3 - impianto a regime (riscaldamento corpi scaldanti)

A partire dalla condizione della fase 2, all’aumentare della temperatura di mandata l’utilizzatore A si apre completamente e l’utilizzatore B si chiude, terminando  così la funzione di by-pass. Questo avviene a circa 10°C in più rispetto alla temperatura di apertura o taratura (quindi, nell’esempio in oggetto, a circa 65°C). Il fluido caldo in questa fase viene mandato direttamente nella parte alta dell’accumulo e dalla porta A defluisce quello freddo di ritorno.
 
 
01 500x395 Pres gruppo anticondGRUPPO ANTICONDENSA 
Il gruppo di circolazione anticondensa consente di collegare direttamente la caldaia a combustibile solido all’accumulatore termico inerziale o al sistema di riscaldamento senza l’ausilio di altri dispositivi, regolando automaticamente, al valore di taratura del termostato scelto, la temperatura dell’acqua di ritorno al generatore.
Il gruppo infatti racchiude in un compatto ed elegante box isolante la pompa di circolazione, la valvola termostatica anticondensa, la valvola di non ritorno a clapet per escluderel’eventuale circolazione naturale, le valvole d’intercettazione e i termometri. Il dispositivo mantiene, in qualsiaisi condizione, il generatore di calore ad una temperatura superiore a quella di rugiada, evitando la formazione di condensa e relativi sedimenti sia nella caldaia che nella canna fumaria, migliorandone così l’efficienza e la durata. Il gruppo è dotato di una funzione di ricircolo integrata che ne assicura il funzionamento anche in caso di interruzione di corrente o guasto alla pompa.

CARATTERISTICHE TECNICHE 

  • Corpo stampato con finitura in ottone giallo
  • Attacchi a bocchettone: 1” /1”1/4
  • Sensori di taratura intercambiabili disponibili: 45°C - 55°C - 60°C e 72°C
  • Box termo-isolato
  • Circolatore elettronico ad alta efficienza
  • 3 valvole d'isolamento (attacco a bocchettone F 1" o 1" ¼)
  • N°. 3 termometri
  • Potenza massima gestibile >80kW
  • Pressione massima di esercizio: 6 / 10bar
  • Temperatura massima d’esercizio 100°C

MONTAGGIO

Schema montaggio gruppo anti condensa

 Fig.1 - Schema montaggio destro                                               Fig.2 - Schema montaggio sinistro

Il gruppo anticondensa viene fornito di serie per essere montato a destra del generatore, come raffigurato nella fig.1, ma è possibile installarlo anche alla sua sinistra, come raffigurato nella fig.2, posizionando i termometri nelle apposite sedi poste sul lato opposto del dispositivo. La variazione del montaggio deve rispettare le seguenti indicazioni:
  • sul tubo di ritorno in modalità miscelazione, rispettando le direzioni del flusso indicate sul corpo del dispositivo
  • in posizione verticale (con l’asse del circolatore orizzontale) per consentire la circolazione naturale ed il funzionamento della valvola a clapet.

 

Schema 1 fase  funzionamento gruppo anti condensa

 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

Fase 1 - Avvio dell’impianto (riscaldamento caldaia)

All’accensione della caldaia, la valvola termostatica è completamente chiusa verso il ritorno dell’utilizzatore (porta A) e tale condizione permane fino a quando il fluido, riscaldato dal generatore di calore, non raggiunge la temperatura di apertura della valvola termica (corrispondente a quella di taratura, ad esempio 55°C). Durante questa fase il fluido mandato dalla caldaia ricircola interamente attraverso il by-pass (porta B) e la temperatura di caldaia aumenta velocemente.

 
  Schema fase 2 funzionamento gruppo anti condensa

Fase 2 - Caricamento dell’impianto(riscaldamento accumulo)

Al raggiungimento della temperatura di apertura (es. 55°C), la via di ritorno delle utenze (porta A) viene proporzionalmente aperta mentre, nel contempo, il bypass (porta B) viene chiuso. La temperatura in caldaia sale lentamente cedendo energia all’utenza, la valvola regola la temperatura di ritorno del fluido in modo che questa sia costante e non scenda più al di sotto di quella di taratura (es. 55°C). 
 
 

Schema fase 3 funzionamento gruppo anti condensa 

Fase 3 - Impianto a regime

A partire dalla condizione riportata al punto 2, la temperatura di mandata aumenta progressivamente fino alla completa apertura della valvola termica (porta A) e alla relativa chiusura del by-pass (porta B). Questo avviene a circa 10°C in più rispetto alla temperatura di apertura o taratura (quindi, nell’esempio in oggetto, a circa 65°C). A questo punto l’impianto è in funzione e la temperatura del fluido di mandata può salire fino al valore impostato.
 
  
Chena fase 4 funzio9namento gruppo anti condensa
 
Fase 4 - Circolazione naturale

La circolazione naturale del fluido attraverso il clapet si attiva non appena la pompa si arresta e l’energia restante nel generatore viene trasferita al serbatoio. Questa funzione si attiva come dispositivo di sicurezza, in caso di arresto della pompa per mancanza di corrente o guasto della stessa, evitando così che la temperatura nel generatore possa raggiungere elevati livelli di pericolosità.
ATTENZIONE: Per attivare la funzione di circolazione naturale svitare la vite di comando in senso antiorario. É possibile in qualsiasi momento bloccare il clapet avvitando in senso orario la vite (operazione da fare con circolatore in funzione).

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